mercoledì 27 dicembre 2017

A Champorcher, i primi di gennaio 

 3 gennaio

 Neve viva! Animali alpini in inverno | apericena

Mellier, Bar Ristorante Mellier dalle 18

Link all'evento 

 3 gennaio

 

 Cena al chiaro di luna

Laris, Bar Ristorante Mellier dalle 17

 Link all'evento

4 gennaio

Quincy Blue Choir

Champorcher, Chiesa Parrocchiale ore 21

Eventi di fine dicembre a Champorcher

venerdì 29 dicembre
Degustazione e vendita di pane nero e pan ner douce 
 ore14 a Chardonney organizzato dalla Pro Loco
  
sabato 30 dicembre
Degustazione e vendita di pane nero e pan ner douce
dalle ore 9 a Chardonney organizzato dalla Pro Loco

sabato 30 dicembre 
Gara regionale di Biathlon
dalle ore 10 alle 15 

sabato 30 dicembre 
Fiaccolata di fine anno per adulti e bambini
piazzale delle funivie a Chardonney organizzato dalla Pro Loco
Presumo che la processione di fiaccole arrivi a Chardonney 
col buio
sabato 30 dicembre
1a Sagra del Santset a Pontboset

 domenica 31 dicembre
Capodanno in piazza


Dalle ore 23.30 alle 2:00 Dj set e animazione in piazza per salutare insieme l'arrivo del nuovo anno.
 Piazzale delle Funivie di Chardonney
Evento adatto a tutti e gratuito

domenica 17 dicembre 2017

Un giro con le ciaspole nel Parco del Mont Avic

Col de la Croix

Vista dal Col de la Croix
Difficoltà: E
Quota partenza (m): 1640
Quota colle (m): 2.286
Dislivello complessivo (m):646
Località partenza: Gran Mont Blanc
Dormire: B&B Bec Raty


Stando alle previsioni, la giornata si prospetta grigia, in peggioramento. Non c’è una nuvola in cielo! Metto le ciaspole nello zaino e parto direttamente dal Grand Mont Blanc. Seguo la strada asfaltata fino a La Cort. Visto che preferisco il sole all’ombra del primo tratto di sentiero per i laghi, dal parcheggio in località Remoran (il primo grande parcheggio dopo il Petit Mont Blanc), imbocco subito il sentiero per l’Arcoumy e, dopo qualche metro, il bivio sulla sinistra per il Rifugio Barbustel. Attraverso il torrente e mi ricongiunto al percorso classico attraverso il vecchio bosco di larici. Al bivio per il lago Vernouille e per il percorso invernale per il lago Muffé, visto che ci sono tracce anche sul sentiero estivo, imbocco quest’ultimo, sulla destra; salvo pentirmene di lì a breve, in quanto trovo alcuni tratti completamente ghiacciati (ovviamente non in luoghi facilmente aggirabili!). 


Il ristoro Lac Muffé. Da sinistra il Mont Torretta, il Col del Lago Bianco e il Col de la Croix
Ad ogni modo, arrivo in vista del ristoro del Lago Muffè (ancora nessuna traccia di nuvole) e vedo già la mia meta (il colle a destra).





Ci sono già alcuni escursionisti che si apprestano a sedersi a tavola per una buona polenta e spezzatino.

Il Lago Muffé e, sullo sfondo, Cima Piana



La parte più faticosa è ormai alle spalle, da qui in su si sale quasi in piano! 




Il lago è ghiacciato, a tratti ricoperto da neve. Continuo sul sentiero principale fino al bivio sulla destra (Sentiero n°10c). Da qui il pendio sale dolcemente verso il colle.


Panorama dal Col de la Croix






Al colle non c’è vento e la vista è sempre spettacolare: il Cervino (oggi con il cappello), il Monte Rosa, il Mont Avic, il Mont Torretta, la Rosa dei Banchi e tutta l’alta Valle di Champorcher.


Un laghetto del colle e, sulla sinistra, il Mont Torretta


Per il rientro opto per il percorso invernale! E, da ultimo, taglio i tornanti del Petit Blanc, scendendo direttamente dal parcheggio di Remoran dentro il villaggio del Grand Mont Blanc.


Il Grand Mont Blanc


domenica 15 ottobre 2017

Col Laris

 

Difficoltà: T
Quota partenza (m): 2107
Punto più alto: 2573
Dislivello complessivo (m):463
Località partenza: Dondena
Dormire: B&B Bec Raty

Oggi abbiamo solo il pomeriggio a disposizione. Decidiamo quindi di salire al Col Laris partendo da Dondena. Dal parcheggio, raggiungiamo il rifugio Dondena e proseguiamo fino a Cimetta Rossa (dove arrivano gli  impianti).


Da lì continuiamo sulla sterrata fino al colle.



Siamo al confine con il Piemonte, per essere più precisi, sul versante piemontese del parco nazionale del Gran Paradiso.

Rientriamo prima che faccia buio!

 

domenica 1 ottobre 2017

Il lago Miserin

Il Lago Miserin. Sullo sfondo si intravedono il Mont Delà e il Mont Glacier
Difficoltà: E
Quota partenza (m): 2107
Quota cima (m): 2582
Dislivello complessivo (m):475
Località partenza: Dondena
Dormire: B&B Bec Raty



L'itinerario che porta al lago Miserin è uno dei più belli e frequentati della valle di Champorcher. Molti sono gli appassionati di MTB che si incontrano per strada. 
Il lago, a 2.582 m di altitudine, è situato all’interno del Parco del Mont Avic, al confine con il Parco Nazionale Gran Paradiso e sul percorso dell’Alta Via n° 2.
Mi piace il tracciato ad anello, salendo a sinistra del Rifugio Dondena e scendendo poi sul tracciato dell'Alta Via N. 2. Dal parcheggio di Dondena, ci incamminiamo sulla sinistra, attraversiamo il torrente e saliamo al Rifugio Dondena. Immancabile caffè da Loris e poi imbocchiamo la strada di sinistra fino al cartello che indica Lago Miserin sulla destra. Qui c’è l’unica vera salita del percorso, alla fine della quale un bel sentierino “quasi” pianeggiante che giunge fino al lago Miserin. Peccato per i tralicci dell'alta tensione che rovinano l’ultimo tratto.
Anziché andare a destra verso il rifugio e il santuario, prendiamo il sentiero a sinistra che fa il giro del lago.

Da qui si vede il santuario dedicato alla Madonna delle Nevi nella suggestiva cornice del Mont Delà e del Mont Glacier. La leggenda narra che in questa sperduta vallata avesse trovato rifugio un militare romano di fede cristiana appartenente alla mitica legione tebea, sfuggito ad un terribile massacro grazie alla protezione della Madonna di cui portava sempre con sé una statua. Questa stessa statua sarebbe stata rinvenuta da alcuni pastori proprio sulle sponde del lago Miserin nel corso del XVI secolo. Edificato nel XVII secolo sui resti di un precedente oratorio, il santuario venne quindi ricostruito nel 1880 e dotato di dormitorio per i pellegrini (l’attuale Rifugio Miserin); fu quindi nuovamente rimaneggiato dopo i danni subiti nella Seconda Guerra mondiale.
Terminato il giro del lago, ci fermiamo al Rifugio che è tuttavia chiuso, avendo concluso la stagione estiva con una grande festa e concerto dei Tinta-Ma-Rock il 19 settembre.

Il Santuario della Madonna delle Nevi. Sullo sfondo la Rosa dei Banchi

Imbocchiamo il percorso dell’Alta Via N. 2 e rientriamo a Dondena.

mercoledì 20 settembre 2017

Lago Giasset

 
Lago Giasset

 

Difficoltà: T
Quota partenza (m): 2107
Punto più alto: 2306
Dislivello complessivo (m): 199
Località partenza: Dondena
Dormire: B&B Bec Raty

Oggi abbiamo solo mezza giornata a disposizione. Optiamo quindi per una breve gita con picnic su un lago di alta montagna. A Dondena, dal parcheggio, prendiamo lo sterrato sulla destra e seguiamo il sentiero 9 C.

Tour Ponton dal sentiero
Dopo pochi tornanti si apre la vista su tutta la piana di Dondena, dal Mont Glacier alla Rosa dei Banchi.

Il Lago Giasset

 Dopo una mezz'oretta si arriva al Giasset. Dietro al lago si vede la Gran Rossa. C'è un po' di vento, ma scegliamo un angolo riparato e la temperatura ci consente di godere un piacevole pic-nic.

mercoledì 13 settembre 2017

La Rosa dei Banchi (3.168)

Vista dalla cima

Difficoltà: EE/A
Quota partenza (m): 2107
Quota cima (m):3168
Dislivello complessivo (m):1061
Località partenza: Dondena
Dormire: B&B Bec Raty


L'escursione che ci proponiamo di fare oggi non è delle più semplici: partendo da Dondena ci proponiamo di risalire il Vallone di Bantse, raggiungere il Colle della Balma (o Colle della Rosa, a seconda delle mappe), salire in cima passando sul lato lago Miserin, ridiscendere per la cresta fino alla Cima Beccher e rientrare a Dondena.

Partenza dal Grand Mont Blanc alle 5:30. Sigh! Dal parcheggio di Dondena scendiamo e attraversiamo il ponte che porta alle baite di Dondena e  risaliamo seguendo la scorciatoia che raggiunge il rifugio Dondena. Non rinunciabile il caffè da Loris al Rifugio! 

Ci incamminiamo lungo il Vallone di Bantse; è ancora buio e l’alba sorge alle nostre spalle. 

Il Vallone di Bantse

Il Vallone di Bantse















Proseguiamo seguendo, prima, il sentiero ben segnato, poi ometti vari fino a sbucare sulle morene che una volta costituivano il ghiacciaio della Rosa dei Banchi.
La morena prima del colle


Saliamo al Colle della Balma (2.957 m slm) su un terreno detritico e franoso, seguendo un po’ gli omini, un po’ il buon senso, cercando di evitare smottamenti e scivolate.
Il sentiero!

Il Colle della Balma

Arrivati al colle, piccola pausa, snack, foto ad un camoscio solitario ed alla Madonnina. Qui, una componente del nostro gruppo ci abbandona perché non se la sente di arrivare fino alla cima e si dirige al lago Miserin dove la aspetta una buona polenta al Rifugio.

Vista dal colle

La Madonnina sul Colle



Vista dal Colle

Noi decidiamo di non seguire la via classica, ma di tenerci al di sotto della cresta, sul lato valdostano (a sinistra salendo).  
Il percorso nello sfasciume

Non c’è alcun sentiero evidente, camminiamo nello sfasciume: un terreno esposto, friabile, a tratti fangoso. Cerchiamo di avanzare senza far franare grossi massi e senza – ovviamente – cadere. Commento a posteriori: sarebbe stata preferibile la via normale!

Finalmente ritorniamo in cresta, proprio sotto l’ultimo tratto prima della cima. Qui la roccia è friabile e spesso coperta di fine detrito. In qualche passaggio preferiamo appoggiare le mani a terra. Facciamo attenzione, tenendoci sulla sinistra dove la roccia sembra più solida. Non guardo in giù sulla destra: la vista è aerea!


Finalmente in punta. Vista meravigliosa.
Foto di rito con la croce.


La croce sulla punta
Il sentiero di ritorno sulla cresta opposta sembra molto interessante: aereo e molto esposto su entrambi i lati. Suscita in me una leggera angoscia che mi rovina, in parte, la soddisfazione di essere arrivata fin qui e lo spuntino!


Il sentiero(?) di discesa



Ripartiamo. Facile ma non banale! Basta fare solo attenzione, molta attenzione a dove si mettono i piedi. La cresta è stretta, soprattutto all’inizio, in un paio di punti. Sono particolarmente ansiosa sulle lastre oblique di roccia, a volte coperte di ghiaia. I miei compagni di viaggio sembrano più tranquilli. 

Il sentiero sulla cresta, guardando indietro













Il sentiero in cresta a scendere

Tratto della cresta
Vista dalla cresta


Fortunatamente, dopo qualche centinaio di metri, la cresta si allarga e diventa un piacere scendere, ammirando il panorama e scattando foto.
   
La cresta a ritroso









La cresta allargata

Arriviamo sulla Cima Beccher dove incontriamo alcuni escursionisti provenienti da Piamprato. Due chiacchiere e ripartiamo.
Cima Beccher
Una discesa e un’ultima salita, effettivamente molto breve, ci porta sul Bec de la Chilà e da  lì intravediamo il colle più sotto e il vallone di discesa, non ripido, ma senza nessuna traccia.
 
Bec de la Chilà
Pian piano Dondena si avvicina. La gita è finita e torniamo a casa stanchi ma soddisfatti!!



Vista sulla Tersiva




Il percorso