mercoledì 13 settembre 2017

La Rosa dei Banchi (3.168)

Vista dalla cima

Difficoltà: EE/A
Quota partenza (m): 2107
Quota cima (m):3168
Dislivello complessivo (m):1061
Località partenza: Dondena
Dormire: B&B Bec Raty


L'escursione che ci proponiamo di fare oggi non è delle più semplici: partendo da Dondena ci proponiamo di risalire il Vallone di Bantse, raggiungere il Colle della Balma (o Colle della Rosa, a seconda delle mappe), salire in cima passando sul lato lago Miserin, ridiscendere per la cresta fino alla Cima Beccher e rientrare a Dondena.

Partenza dal Grand Mont Blanc alle 5:30. Sigh! Dal parcheggio di Dondena scendiamo e attraversiamo il ponte che porta alle baite di Dondena e  risaliamo seguendo la scorciatoia che raggiunge il rifugio Dondena. Non rinunciabile il caffè da Loris al Rifugio! 

Ci incamminiamo lungo il Vallone di Bantse; è ancora buio e l’alba sorge alle nostre spalle. 

Il Vallone di Bantse

Il Vallone di Bantse















Proseguiamo seguendo, prima, il sentiero ben segnato, poi ometti vari fino a sbucare sulle morene che una volta costituivano il ghiacciaio della Rosa dei Banchi.
La morena prima del colle


Saliamo al Colle della Balma (2.957 m slm) su un terreno detritico e franoso, seguendo un po’ gli omini, un po’ il buon senso, cercando di evitare smottamenti e scivolate.
Il sentiero!

Il Colle della Balma

Arrivati al colle, piccola pausa, snack, foto ad un camoscio solitario ed alla Madonnina. Qui, una componente del nostro gruppo ci abbandona perché non se la sente di arrivare fino alla cima e si dirige al lago Miserin dove la aspetta una buona polenta al Rifugio.

Vista dal colle

La Madonnina sul Colle



Vista dal Colle

Noi decidiamo di non seguire la via classica, ma di tenerci al di sotto della cresta, sul lato valdostano (a sinistra salendo).  
Il percorso nello sfasciume

Non c’è alcun sentiero evidente, camminiamo nello sfasciume: un terreno esposto, friabile, a tratti fangoso. Cerchiamo di avanzare senza far franare grossi massi e senza – ovviamente – cadere. Commento a posteriori: sarebbe stata preferibile la via normale!

Finalmente ritorniamo in cresta, proprio sotto l’ultimo tratto prima della cima. Qui la roccia è friabile e spesso coperta di fine detrito. In qualche passaggio preferiamo appoggiare le mani a terra. Facciamo attenzione, tenendoci sulla sinistra dove la roccia sembra più solida. Non guardo in giù sulla destra: la vista è aerea!


Finalmente in punta. Vista meravigliosa.
Foto di rito con la croce.


La croce sulla punta
Il sentiero di ritorno sulla cresta opposta sembra molto interessante: aereo e molto esposto su entrambi i lati. Suscita in me una leggera angoscia che mi rovina, in parte, la soddisfazione di essere arrivata fin qui e lo spuntino!


Il sentiero(?) di discesa



Ripartiamo. Facile ma non banale! Basta fare solo attenzione, molta attenzione a dove si mettono i piedi. La cresta è stretta, soprattutto all’inizio, in un paio di punti. Sono particolarmente ansiosa sulle lastre oblique di roccia, a volte coperte di ghiaia. I miei compagni di viaggio sembrano più tranquilli. 

Il sentiero sulla cresta, guardando indietro













Il sentiero in cresta a scendere

Tratto della cresta
Vista dalla cresta


Fortunatamente, dopo qualche centinaio di metri, la cresta si allarga e diventa un piacere scendere, ammirando il panorama e scattando foto.
   
La cresta a ritroso









La cresta allargata

Arriviamo sulla Cima Beccher dove incontriamo alcuni escursionisti provenienti da Piamprato. Due chiacchiere e ripartiamo.
Cima Beccher
Una discesa e un’ultima salita, effettivamente molto breve, ci porta sul Bec de la Chilà e da  lì intravediamo il colle più sotto e il vallone di discesa, non ripido, ma senza nessuna traccia.
 
Bec de la Chilà
Pian piano Dondena si avvicina. La gita è finita e torniamo a casa stanchi ma soddisfatti!!



Vista sulla Tersiva




Il percorso

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